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Ortodonzia e Bambini: le cose da sapere

Dr.ssa Giulia Bormida
di Giulia Bormida
L’ortodonzia ci viene in aiuto con gli apparecchi per correggere fin da bambini l’allineamento dei denti e ottenere una corretta chiusura delle arcate.
Ortodonzia e bambini

Cosa significa Ortodonzia?

L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di fornire alla dentatura una corretta funzione masticatoria, fonatoria ed estetica.

Ha il compito di mantenere, ripristinare e porre in un corretto rapporto le ossa mascellari e le arcate dentarie e di contribuire all’allineamento dei denti.

L’ortodonzia, quindi, non è semplicemente l’arte di allineare i denti o avere denti dritti: il suo scopo principale è quello di ripristinare una corretta funzione sia tra le arcate dentarie che fra i singoli denti.

Logopedisti e osteopati possono affiancare gli ortodontisti in alcune fasi di cura lavorando sulle funzioni associate al distretto oro-facciale.

Si può, inoltre, intervenire e correggere la dentatura dei bambini, già dalla più tenera età: in questo caso, si parla di ortodonzia infantile.

Ortodonzia infantile: a che età si fa diagnosi?

L’età scolare – a partire dai 5 anni fino alla fine della fase dello sviluppo puberale – rappresenta la fascia di età corretta per fare diagnosi di un problema ortodontico.

È in questa fase che si interviene con l’ortodonzia infantile (o intercettiva)perché, grazie alla crescita del paziente, siamo in grado di correggere le malocclusioni che dipendono da difetti scheletrici.

Intercettare e correggere abitudini viziate o parafunzioni (come la deglutizione atipica o la respirazione orale) ci aiuta a prevenire quadri malocclusivi più severi.

Per questo motivo, è importante effettuare fin dalla tenera età una visita odontoiatrica ed ortodontica, per “intercettare” qualsiasi problema di crescita e correggerlo ricorrendo all’ortodonzia per i bambini.

Per ottenere un piano di cura efficace è indispensabile una diagnosi corretta, da effettuare servendosi anche di esami radiografici. I più frequenti sono:

  • Ortopantomografia: è un esame che permette di vedere tutta la dentatura, la mandibola e il mascellare superiore,
  • Teleradiografia latero-laterale: consente di vedere di profilo che rapporto c’è tra mascella (il mascellare superiore) e la mandibola (mascellare inferiore),
  • Foto intra-orali: immagini scattate con una macchina digitale che ritraggono la posizione dei denti nelle diverse prospettive,
  • Foto extra-orali: foto scattate con una macchina digitale che ritraggono l’esterno della bocca, cioè il viso e il sorriso,
  • Scansione delle arcate: vengono effettuate impronte digitali con uno scanner intraorale,  le quali, insieme agli altri dati raccolti, fornisce un’immagine tridimensionale utile per la progettazione della terapia.

La terapia della malocclusione in età evolutiva normalmente si basa su apparecchi ortodontici mobili detti “funzionali”. Vengono definiti mobili perché sono indossati dal paziente per una parte della giornata (solitamente durante la notte e il pomeriggio).

La collaborazione con altri specialisti, come il logopedista e l’osteopata, e l’esecuzione di esercizi di rieducazione dei movimenti della lingua e della muscolatura facciale, risultano molto importanti per migliorare l’effetto correttivo della terapia ortodontica.

Una volta che la dentatura del paziente, ormai diventato adolescente, è costituita da tutti i denti permanenti e quindi la crescita scheletrica è quasi del tutto esaurita, l’ortodonzia ci può venire in aiuto in caso maloccusioni a livello dentale.

In questa fascia d’età, è infatti possibile risolvere il disallineamento solo attraverso lo spostamento dentale.

Gli apparecchi ortodontici invece, sono definiti fissi se vengono portati 24 ore su 24 e possono essere di tipologia e durata differente.

In questo ambito, rientrano anche gli apparecchi invisibili (mascherine trasparenti che, settimana dopo settimana, allineano la dentatura), ad alta performance estetica e dagli ottimi risultati.

Ortodonzia nei bambini: quando iniziare a intervenire?

Bambini dentista quando iniziare

Quando si parla di ortodonzia nei bambini, il primo modo per intervenire è la prevenzione; è consigliabile, quindi, aiutare i bambini ad adottare delle abitudini alimentari e funzionali corrette che permettano di prevenire le anomalie dello sviluppo dentale.

L’Accademia Americana di Odontoiatria infantile consiglia un appuntamento nei primi anni di vita del bambino per conoscere e monitorare lo stato di salute della bocca.

Esistono, ad esempio, una serie di comportamenti definiti “abitudini viziate” che, se protratti oltre una certa età, influiscono sulla crescita ossea dei mascellari e sul rapporto che i denti stessi hanno fra loro.

Le principali abitudini errate per i bambini fino ai 5 anni sono:

  • l’uso del ciuccio oltre i 3 anni di età;
  • succhiare il dito oltre i 2 anni;
  • l’uso del biberon oltre i 1 anno.

Per i bambini più grandi i comportamenti errati sono:

  • mordere la penna;
  • mangiarsi le unghie;
  • mettere oggetti in bocca;
  • respirare con la bocca.

A che età si mette l’apparecchio?

L’infanzia e la prima adolescenza sono i momenti migliori per effettuare una cura ortodontica o un intervento di ortodonzia nei bambini: le ossa di un bambino in età evolutiva, infatti, sono ancora “flessibili”, in crescita, quindi il trattamento ortodontico è più facile e ha maggiormente successo.

Il momento giusto per mettere un apparecchio ortodontico e iniziare una terapia adeguata sarebbe poco prima della caduta dell’ultimo dente da latte: in questa fase, di solito tra gli 11 e i 14 anni, i denti definitivi sono spuntati quasi tutti e lo sviluppo delle ossa maxillo-facciali sta per completarsi.

Intervenire in questo momento dello sviluppo significa avere maggiori possibilità di risoluzione e in tempi brevi.

Inoltre, un intervento ortodontico tempestivo permette di prevenire efficacemente le varie patologie legate alla malocclusione dentale (cioè un rapporto sbagliato tra i mascellari) come, per esempio, le malocclusioni di terza classe (crescita in eccesso della mandibola e morso inverso).

Una cura ortodontica precoce è opportuna anche in presenza di anomalie scheletriche come alterazioni dello sviluppo osseo del palato (spesso dovute all’abitudine dei bambini di succhiarsi il dito), morso profondo, morso inverso e nei quadri disgnatici (cioè la mal posizione delle ossa mascellari e dei denti) più severi.

Anche in età adulta è possibile intervenire con l’ortodonzia con ottimi risultati per ripristinare l’allineamento dei denti, utile per fini estetici, per favorire una buona igiene orale e per ripristinare una corretta occlusione.

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