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Collutorio si scrive con una “t” sola

di Giorgio Bormida
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Forse non tutti sanno che la forma corretta è collutorio. La parola, infatti, deriva dal latino collùtus, con una sola t, a sua volta da collùere, ovvero ‘sciacquare’. Dato che questo errore è molto diffuso anche on-line, inserire la parola corretta nei motori di ricerca, ci permetterà di fare subito una bella selezione.
Molti pazienti mi chiedono dell’importanza di questo ausilio ritenuto il più delle volte molto importante per la salute della bocca.
I messaggi pubblicitari sostengono che, dato che i denti rappresentano circa il 25% della bocca, e con lo spazzolino in genere ci si limita a pulire questa superficie, il collutorio è fondamentale.
Ci fanno credere che può raggiungere tutte le zone che non raggiungiamo con lo spazzolino.
In realtà è bene ricordare che le uniche cose assolutamente fondamentali per l’igiene orale sono spazzolino e filo interdentale o scovolino, nessun agente chimico può sostituire la rimozione meccanica della placca batterica!
A meno di casi particolari la placca che ci preoccupa di più è quella sui denti. Il resto della bocca è normalmente popolato da una grandissima quantità di batteri che, se in equilibrio, non crea alcun problema.
Se, in casi particolari, non possiamo lavarci i denti anche uno sciacquo con acqua può essere utile a rimuovere residui di cibo e a riequilibrare un po’ il ph, in questi casi il collutorio può darci una mano in più.
Ci sono diversi tipi di collutori che possiamo distinguere fondamentalmente in collutori ad uso quotidiano e non.
I primi hanno una blanda azione antibatterica e azione fondamentalmente rinfrescante. Tra questi ricordiamo quelli agli oli essenziali (es.Listerine) o quelli contenenti fluoruri (es. Meridol ) che hanno blanda azione battericida e rimineralizzante.
Per usi specifici ci sono collutori disinfettanti, rimineralizzanti-desensibilizzanti, anestetici-protettivi o contro l’alitosi.
Tra i primi il principio attivo più diffuso ed efficace è sicuramente la Clorexidina (es.Dentosan, Corsodyl o Curasept). Ha un’efficace azione antisettica ma ha anche maggiori effetti collaterali come pigmentazione dei denti (Curasept meno degli altri anche se alcuni sostengono sia per questo meno efficace), alterazione della flora batterica con possibili micosi e alterazione reversibile del gusto. E’ quindi molto utile in alcuni casi e per brevi periodi, ma se ne sconsiglia un uso prolungato.
Alcuni sono specifici per i denti sensibili (es.Gum Sensivital con nitrato di potassio, Elmex sensitive con fluoruro amminico) e possono aiutare a diminuire l’ipersensibilità dentinale.
Esistono dei collutori specifici in caso di afte o piccole lesioni della mucosa orale che possono creare uno strato protettivo (es.Alovex) e/o contenere un leggero anestetico (es.Buccagel). Ricordiamo che in caso di lesioni alla mucosa orale, sarebbe sempre meglio un controllo dal dentista e in particolare è assolutamente indispensabile se le lesioni durano per più di 15gg.
Esistono infine collutori specifici contro l’alitosi, nel caso sia di origine orale (es. CB12 o Meridol Halitosis)

Vi sono comunque alcune indicazioni comuni a tutti i collutori:

-Evitare quelli contenenti alcol che può avere un effetto irritante sulla mucosa orale
-Utilizzarli puri
-Sciacquare per un minuto dopo aver lavato i denti
-Non ingerirli
Per aumentarne la permanenza e quindi l’efficacia:
-Dopo l’uso non risciacquare
-Evitare di bere o mangiare per i 30 min successivi
-In caso di collutori con Clorexidina evitare dentifrici contenenti sodio lauri solfato e sodio monofluorofosfato che tendono ad inibirne l’azione antibatterica.

In definitiva è meglio chiedere consiglio al proprio dentista sul tipo di collutorio, sui modi e sui tempi di utilizzo e ricordare sempre che NON sostituiscono spazzolino, dentifricio e filo interdentale.

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